Negli approcci psicodinamici più recenti ci sono state evoluzioni di concetto e il terapeuta non si focalizza solo sul passato, ma si mostra anche attivo e attento al presente. Il termine psicodinamico deriva dall’assunto teorico secondo il quale l’apparato psichico è visto come dinamico, ossia in movimento tra interno ed esterno, tra conscio e inconscio. La psicoterapia dinamica si basa quindi sul presupposto che l’inconscio riveste un ruolo fondamentale nel determinare il comportamento della persona e il suo benessere psichico. L’inconscio contiene tutto il materiale psichico di cui, per difesa e autoprotezione, la persona non è consapevole. Questo materiale inconscio origina dalle modalità relazionali instaurate con le figure genitoriali già nell’infanzia. La consapevolezza di questi contenuti è assai terapeutica per l’individuo. Per guarire e liberarsi dalle catene interiori che bloccano la propria libertà espressiva, si deve passare attraverso una fase di sofferenza. Meno si è consapevoli di ciò che si cela all’interno di noi stessi e più ne soffriamo. Ecco che appare il sintomo: l’ansia, l’angoscia, l’attacco di panico, l’insonnia, la fobia, il disturbo psicosomatico e altri disturbi: i segnali di questa sofferenza che si agita dentro.
La psicoterapia dinamica focalizza il suo lavoro non solo sul trattamento dei sintomi, ma il suo intervento mira a un approccio globale della persona con lo scopo di migliorare e sviluppare le risorse personali per un complessivo benessere psichico, dando un nuovo significato alla propria storia personale, attraverso la rivalutazione critica del vissuto individuale e la sua restituzione. Il paziente ha la possibilità di sperimentarsi come soggetto attivo del proprio cambiamento, di comprendere le dinamiche patologiche che determinano il sintomo del proprio malessere. Compito del terapeuta ad approccio psicodinamico è quello di indagare i significati emotivi e inconsci della persona. Di fronte a un’area emozionale così complessa e piena di dinamiche spesso sconosciute al paziente, il terapeuta deve rispondere con la sospensione del giudizio valutativo e presentare una relazione nuova, creativa, libera da pregiudizi e condizionamenti. Attraverso la sperimentazione di un rapporto del tutto innovativo, i sintomi e le modalità disfunzionali di relazione divengono sempre più consapevoli: l’inconscio diventa conscio e la terapia aiuta a restituire alla persona la possibilità di una scelta di vita più serena e consapevole, riscoprendo e lasciando emergere durante il trattamento potenzialità, risorse e inclinazioni sane che fanno parte del patrimonio di ogni individuo.