Durante il percorso di terapia familiare si delinea la storia della famiglia d’origine, la struttura della famiglia attuale e la sua rete di riferimento; ci si focalizza poi sui rapporti interpersonali, cercando di mantenere il focus sulle difficoltà che hanno spinto a chiedere aiuto. Ogni membro della famiglia deve essere accreditato come persona con i suoi bisogni all’interno del sistema. L’approccio non è colpevolizzante, non si cerca un responsabile del disagio, ma si cercano risorse in ciascuno dei componenti, si maturano possibilità di crescita e svincolo dei figli, agevolando il passaggio a nuove fasi del ciclo vitale. Di volta in volta, la presenza dei familiari in seduta può cambiare; a discrezione del terapeuta e soprattutto in linea con gli obiettivi da raggiungere, può essere presente l’intero nucleo o possono essere convocati solo i genitori o solo i figli, senza perdere la visione di un intervento mirato al sistema famiglia. Il setting della terapia con la famiglia è flessibile, dando a ciascuno uno spazio adeguato di ascolto.
La finalità della terapia familiare non è quella di definire vittime e carnefici, ma trovare nuovi schemi di comportamento più funzionali. È quella di supportare tutti i membri, facilitando un processo di trasformazione del sistema, grazie all’instaurarsi di un rapporto di fiducia e di alleanza del terapeuta con ognuno dei familiari. Il terapeuta non lavora con lo scopo di educare la famiglia, ma di aiutarla a modificare il suo funzionamento interno, affinché possa affrontare al meglio i suoi compiti evolutivi. È la famiglia stessa, con le sue risorse, a diventare matrice della crescita dei suoi membri, quello terapeutico è solo uno spazio facilitante con lo scopo di preservare le rispettive identità e favorire processi di comunicazione al suo interno.